giovedì 5 maggio 2011

Recupero pesce in secca - Rovigo 30 aprile 2011

COMUNICATO STAMPA

Il futuro dei nostri ecosistemi e della fauna ittica che li anima, dipende dal senso di responsabilità che oggi sapremo vivere: le bellezze naturali della provincia di Rovigo, le abbiamo in prestito dalle generazioni future ed è verso loro che abbiamo il debito morale di conservarle e proteggerle.

A causa di un primo fenomeno di esondazione del fiume Po e del successivo ritirarsi delle acque, centinaia di pesci erano destinati a morte certa a causa dello sciacallaggio dei bracconieri, degli uccelli ittiofagi e dell'inevitabile soffocamento.



Nel corso del controllo del territorio da parte del personale della Polizia Provinciale di Rovigo, i militari  Leonardi Sergio, Perazzolo Danilo, Cominato Nicola, di pattuglia sabato 30 aprile 2011, hanno notato in una golena del fiume Po presso Castelmassa (RO) il dramma che si stava perpetrando.
Con prontezza e sensibilità ambientale non comune, hanno allertato e coordinato i soccorsi rivolgendosi a chi, in una moderna e rinnovata cultura ambientale, fa della difesa della fauna ittica uno stile di vita: i pescatori sportivi.



Due negozi di pesca del territorio, Pagliarini Carp Fishing di Canaro e Masieri Pesca di Trecenta hanno risposto all'appello lanciato dai militari  radunando vari volntari, tra cui molti nomi noti nel panorama della pesca sportiva polesana:Gessi Davide per ASI Pesca, Antonio Guiari, Berti Emiliano, Chieregati Roberto, Merlaratti Andrea e Furlani Michael per il Consorzio Carpisti Polesani.

E' stato così possibile salvare circa 200 Carpe da morte certa, con esemplari di oltre 15 kg,  recuperate e tutte reimmesse nelle acque adiacenti del grande fiume, esemplari importantissimi per l'equilibrio e la capacità autorigenerativa del fiume Po, specie ora che questi magnifici pesci sono prossimi alla riproduzione.

 In una porzione d'Italia dominata da fortissimi contrasti, quale le struggenti bellezze naturali e i mali ambientali quali pesca abusiva di professione, abusivismo fluviale, inquinamento e bracconaggio, questo epilogo a lieto fine, da speranza ed evidenzia l'importanza paritetica di una vigilanza cosciente degli organi di controllo ambientale e il senso di responsabilità dei pescatori sportivi.


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