domenica 26 febbraio 2012

COMUNICATO CARPFISHING NEL CUORE

La legge di iniziativa popolare è istituto di democrazia diretta presente nell’Ordinamento nazionale, mediante il quale i cittadini possono, attraverso una raccolta di almeno 50.000 firme, presentare al Parlamento (o a un ente amministrativo locale, quale la Regione) un progetto o una proposta di legge, perché questa questo sia discussa e votata.
 Omissis
PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE
TUTELA DELLA CARPA E DEL SUO HABITAT NATURALE.
ISTITUZIONE DEL PATENTINO PER LA PESCA DELLA CARPA.
TITOLO I
Omissis
Art. 4 (Previsione di zone riservate alla pesca "no kill" , loro gestione e valutazione di impatto ambientale) 1. Le Regioni e le Provincie, qualora non vi abbiano già provveduto motu proprio, dovranno prevedere capitolati dedicati a censire la popolazione di carpe presenti nelle acque ricadenti nei proprio ambiti territoriali, al fine di stabilire l'incidenza della presenza di questa specie ittica.
2. Ove non siano previste da preesistenti normative locali, le Regioni e le Provincie dovranno individuare, entro un anno dall'entrata in vigore della presente proposta di legge, aree con acque popolate da esemplari di carpe da riservare all'effettuazione della pesca "no kill" con la tecnica del carpfishing. La previsione di aree da destinare alla pesca "no kill" e al carpfishing in genere, mira ad innescare un circolo virtuoso per il quale l'incremento del numero di praticanti del carpfishing dia origine ad un incremento della ricchezza in zone che, a causa della collocazione geografica, sono scarsamente visitate e con poche attrattive turistiche da offrire.
3. Le aree riservate alla pesca "no kill", siano esse ancora da individuare o già individuate mediante apposita legislazione locale, dovranno essere attrezzate affinché sia consentito ai pescatori ciprinicoli di praticare il carpfishing in modo agevole e secondo i canoni di detta attività sportiva.
4. Alle Regioni, qualora non vi abbiano già provveduto attraverso propria legislazione preesistente, è consentita la realizzazione e la gestione di apposite strutture sportive, ricreative e ricettizie all'interno delle aree riservate alla pesca "no kill" al fine di agevolare ed incentivare la pratica della pesca sportiva con rilascio dell'esemplare.
5. Alle Regioni è data la facoltà di concedere in gestione a terze parti private le aree riservate per la pesca "no kill", a condizione che i concessionari realizzino le strutture di supporto secondo i requisiti previsti all'Art. 5 della presente proposta normativa. Le modalità per la concessione della gestione di dette aree a terzi soggetti privati verranno stabilite con apposita legislazione regionale.
6. Valutato che la risorsa ambientale ha necessariamente priorità sull'esigenza sportiva, la discriminante sull'opportunità di tali modifiche, sarà sempre la valutazione di impatto sulla componente ecologica.
7. Al fine di implementare una risorsa sociale, sportiva e ricreativa responsabile ed ecocompatibile, l'ente gestore, anche sotto forma di associazione designata, previa esecuzione di opportuno studio dedicato, valuterà l'opportunità di variare i regolamenti d'area specifici.
8. Ove le risultanze di appositi studi di valutazione sull'impatto ambientale in funzione delle peculiarità della geomorfologia del sito lo consentano, potranno essere autorizzati l'uso di canne da pesca supplementari, uso della tenda o di accessori complementari se non già precedentemente previsti.
Omissis

Un ambizioso, ma quanto mai necessario progetto di legge popolare, teso alla salvaguardia delle Carpe e degli ambienti in cui vivono, è stato realizzato da Giambattista Guerini, Presidente dell’Associazione Carpfishing Nel Cuore, in collaborazione con un importante studio legale, il Settore Pesca Sportiva in ASI e il Progetto Nazionale Getapesca
In Italia il numero di firme necessarie alla presentazione di una legge di iniziativa popolare varia a seconda dell'istituzione a cui è destinata, come anche da regione e regione esistono differenze: per le leggi a carattere nazionale, da presentare in Parlamento, è necessario raccogliere almeno 50.000 firme, e presentare tale proposta alla Corte di Cassazione.

L’art. 71 della Costituzione recita che "Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli" . Gli articoli 48 e 49 della successiva legge 25 maggio 1970, n. 352, stabiliscono inoltre che il progetto, accompagnato dalle firme degli elettori proponenti, deve essere presentato a uno dei Presidenti delle due Camere, il quale lo presenta alla Camera di competenza, la quale deve verificare il computo delle firme e accertare la regolarità della richiesta.
Questa proposta di legge popolare, denominata "TUTELA DELLA CARPA E DEL SUO HABITAT NATURALE", si compone di 4 Titoli per 10 articoli e spazia dalla preservazione degli ecosistemi all’approccio responsabile attraverso la pesca di questo grande ciprinide.

Il testo, che tende al No Kill integrale della specie, spazia dall’istituzione del patentino per la pesca ciprini cola, alle attività di monitoraggio ittico, fino alla caratterizzazione delle strutture di supporto alle aree riservate alla pesca "no kill".

Terremo aggiornato l’intero mondo dei carpisti italiani sugli sviluppi di questo progetto.
Carpfishing Nel Cuore.

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